Chi inquina gode, chi s’accontenta muore. Storie di imprenditori predatori. Parte 2

GOSSIP E ITALGELATINE
Il mondo della chiacchiera supera quello dell’impegno, il pettegolezzo attira più che l’emergenza. Così
accade che digitando la parola Italgelatine su Google non si parli delle molteplici e recenti infrazioni ai
parametri ambientali, della chiusura degli impianti ordinata dalle Forze dell’Ordine, della puzza che per
mesi si diffondeva in un raggio chilometrico amplissimo mettendo a rischio la nostra salute. I motori di
ricerca parlano invece del figlio della titolare fidanzato con una super modella, immortalando il primo bacio
estivo in riviera. La contrapposizione etica e contenutistica è estrema: da una parte le inutili frivolezze,
dall’altra l’emergenza climatica provocata da industrie che continuano ad anteporre la produzione
indiscriminata e nociva alle logiche ecologiche – dunque alla salute di tutti. Questa polarizzazione è un
meccanismo con cui si manifesta il potere: trasformare il dramma nel suo opposto, distrarre dalle
emergenze, anestetizzare le coscienze con dettagli piccanti. Ma andiamo con ordine.

CHE COS’E’ LA GELATINA
Italgelatine è un’azienda di Santa Vittoria d’Alba che produce, appunto, gelatine. Che a loro volta sono
composte per la maggioranza da gelatina animale, ottenuta dai suini e dai bovini, nello specifico dagli scarti
di animali macellati, soprattutto la pelle di maiale , usata per l’80% della gelatina
prodotta in Europa). Un altro 15% viene ricavato uno strato sottile di grasso presente sotto la pelle dei
bovini, il rimanente 5% da ossa e cartilagini di maiali e bovini. La gelatina è insapore e viene utilizzata in una
vasta gamma di prodotti, compresi formaggi e yogurt, minestre o condimenti per le insalate. Considerando
come gli allevamenti animali siano considerati uno dei primi fattori clima-alteranti e di consumo energetico,
si comprende come l’origine di questo alimento possa nuocere alla catena alimentare. Senza scordare un
monito per tutti: sulle etichette non è indicata con il suo nome, dunque chi volesse evitarla deve fare
attenzione. Sulle confezioni con la sigla E 441.

IL SOLFURO DI IDROGENO

Uno degli impianti di lavorazione dell’Italgelatine spande nell’aria un odore pestilenziale, il quale, per alcuni mesi ha addirittura  raggiunto la città di Alba, a oltre 10 chilometri di distanza. Si tratta del  solfuro di idrogeno e secondo molti studi è una sostanza nociva,  in particolare per i soggetti deboli, come anziani, bambini e soggetti asmatici.
La pressione degli organi di stampa ha costretto le autorità, dopo mesi di insistenza, a chiudere l’impianto fino ad
adeguamento alle norme. Da comunicato dei Carabinieri: “i motivi degli insopportabili odori sono da
attribuire al sistema di depurazione biologico, che non è stato in grado di abbattere alcune sostanze
chimiche provenienti dal ciclo produttivo e immesse nello scarico, causando criticità sulla qualità delle
acque del fiume Tanaro e dell’aria”. In altre parole, l’industria ha contaminato la natura, l’ha ammalata, creando un serio rischio per la
popolazione e (non è da escludere) reali complicanze sanitarie.

 

Continua .